Storia della zona
È difficile immaginare che il Valdarno superiore (la valle del fiume Arno) fosse un tempo un lago, ma è quello che era, un lago grande e paludoso, fino a quando fu presumibilmente prosciugato dai romani in un luogo a pochi chilometri da l’ovest che porta il nome descrittivo Incisa. La zona è ricca di fossili di dinosauri, mammut e altri animali e piante, come attesterà una visita al Museo Paleontologico, recentemente rinnovato, a Montevarchi.
Montegonzi
Montegonzi è un piccolo villaggio nel comune (comune) di Cavriglia in provincia di Arezzo ed è situato su uno sperone orientale delle colline del Chianti, nell’alta valle dell’Arno. La parte “Gonzi” del nome deriva da un cognome di origine longobarda o franca. Sebbene occupi una posizione strategica su una delle vecchie strade che attraversano le colline del Chianti, il paese non è molto vecchio per gli standard locali (ci sono rovine romane ed etrusche nella zona), risalente all’XI secolo d.C. quando fornì una fortificazione avamposto al confine tra i territori di Firenze e Siena.


Flora e fauna
Può essere una sorpresa scoprire che la Toscana è la regione italiana con la più grande copertura forestale e la nostra fattoria è letteralmente circondata da boschi. La maggior parte del terreno è in pendenza o ripida collina coperta di querce, castagni e pseudoacacia (arbinia robusta) nota come locusta nera, tipica della regione. In tempi precedenti (ma non così distanti) questi boschi avrebbero fornito molte delle necessità di base della vita di campagna remota, oltre a fornire spazio di foraggiamento per i maiali che hanno contribuito a liberare il sottobosco.
Ora i boschi ospitano molte varietà di mammiferi (cinghiali, volpi, tassi, istrici, faine, caprioli, cervi, persino alcuni lupi) e uccelli e funghi.


I caprioli sebbene aggraziati e delicati sono anche considerati un parassita dai proprietari delle vigne in quanto mangiano i giovani germogli sulle viti. Possono anche arrecare danni agli alberi, soprattutto ai più giovani, ma sono un piacere osservarli. Mi stupisce sempre pensare che non abbiamo visto cervi da queste parti fino a circa 15 anni fa, ma a quanto pare i cervi in generale sono in aumento in Europa.
Ci sono almeno due piccole popolazioni di cervi rossi nei nostri boschi, migranti dalla zona del Chianti. Troviamo le loro grandi impronte di zoccoli e i loro segni nell’oliveto, e occasionalmente vediamo uno di questi maestosi animali al mattino presto o alla sera.
Negli ultimi 20 anni il numero di lupi nell’area è in aumento e sono gli unici grandi predatori naturali in quest’area. Raramente li vediamo ma sappiamo che sono in giro dalle carcasse di caprioli che troviamo nei campi ..
